Durante uno dei soggiorni lungo l’Adda, in particolare a Villa Melzi d’Eril, presso Vaprio d’Adda, Leonardo ha modo di vedere una sorta di chiatta che trasporta merce e bestiame e che raffigura in un celebre disegno, ora nella collezione Windsor. A partire dal bozzetto leonardesco, tra Villa d’Adda e Imbersago, sulle sponde del fiume, è stato teso un cavo d’acciaio, a cui è agganciato il traghetto. Il manovratore opera su un timone per orientare l’imbarcazione, mentre, con l’uso di un bastone in ferro, agisce sul cavo, dando la spinta iniziale. Il traghetto sfrutta la corrente del fiume, rendendo superfluo l’uso di un motore.
Uno spazio di conservazione dei vecchi attrezzi del mestiere dove potrete trovare tutte le botteghe con i loro arnesi: il seggiolaio, il modellista, il carraio, l’intarsiatore, il bottaio, il liutaio. Un viaggio nel mondo del legno disposto su tre piani per un totale di 3.500 metri quadri. Un modo per raccontare l’impegno, la fatica, l’arte e soprattutto l’amore per uno dei mestieri vecchi come l’uomo.
Tra Paderno e Cornate la vegetazione si fa più fitta, ma è soprattutto il fiume a diventare intrepido.
Le rapide costituiscono da sempre un problema per la navigazione e il trasporto delle merci. A risolverlo è chiamato anche Leonardo che conosce bene la zona, avendo soggiornato non distante e avendo studiato la dinamica dei fluidi a lungo.
La poliedricità del genio italiano gli permette di produrre schizzi che gli vengono utili anche per le sue opere d’arte.
Infatti, dove le gole creano uno scenario di potente fascino, qualcuno ha voluto vedere l’ispirazione per lo sfondo de la “Vergine delle rocce”.



