The church where he was baptized as Angelo Giuseppe Roncalli.
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Si tratta di una delle più belle ville dell’Isola.
Edificata nella prima metà del Settecento su commissione dei conti Zanchi, Villa Gromo è inserita in un anfiteatro di alberi secolari.
Alla metà del XIX secolo, la proprietà dell’edificio passò alla famiglia Finardi e ancora più tardi alla signora Stampa, che fece realizzare la portineria in stile elvetico, accanto all’attuale ingresso.
Nel 1947, il complesso fu acquistato dalla famiglia Antona-Traversi, i cui eredi ancora oggi detengono la proprietà.
Nell’impianto a U, abituale nelle ville settecentesche lombarde, le ali sono appena più basse rispetto al corpo centrale pur avendo lo stesso numero di piani.
Questo fa supporre che l’edificio possa essere stato costruito in tempi diversi.
La parte inferiore del corpo centrale dispone di un ampio porticato chiuso da una balaustra in pietra arenaria. La facciata si conclude con un sottotetto munito di tre aperture ovali ed è incorniciata dalle due ali del fabbricato.
L’interno presenta una serie di locali affrescati con figure allegoriche, cariatidi, finte balaustre, scorci di colonne, prospettive aeree, sagome e cornici illusionistiche.
L’edificio è sempre stato considerato un fortilizio imprendibile, grazie alla sua strategica posizione.
È arroccato, infatti, su uno sperone roccioso sotto il quale il torrente Dordo si getta nel vicino Brembo.
All’esterno è stata mantenuta la tipica struttura medievale, anche se rimaneggiata più volte, in particolare con una rivisitazione neo-medioevale risalente agli inizi del primo Novecento, con la torre merlata e le finestre a sesto acuto.
L’interno invece richiama le residenze rinascimentali con un semplice impianto a L, il giardino e il pozzo a muro.
Sempre nel territorio del Comune di Brembate, posta al centro di un piccolo nucleo rurale a circa due chilometri dalla frazione di Grignano, sorge l’antica chiesa romanica di S. Fermo in Bedesco, fin dal XVI sussidiaria della parrocchia di Marne.
La sua esistenza è attestata già in un atto del 1158. L’edificio è orientato sull’asse est-ovest. La facciata a capanna ha subito vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli.
Interessante è il bassorilievo a raffigurazione zoomorfa della lunetta, qui trasferito dalla facciata di un edificio privato di Grignano.
All’interno, la zona presbiteriale è coperta da una cupola. I pilastri che la sorreggono e la cornice ottagonale presentano capitelli istoriati.
Il catino absidale conserva evidenti tracce di decorazione ad affresco risalenti al XII secolo con le raffigurazioni dei quattro Evangelisti e quella di Cristo Pantocràtore in mandorla.
La chiesa è solitamente chiusa, per visite o aperture straordinarie è necessario informarsi precedentemente.




