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Si tratta di una delle più belle ville dell’Isola.
Edificata nella prima metà del Settecento su commissione dei conti Zanchi, Villa Gromo è inserita in un anfiteatro di alberi secolari.
Alla metà del XIX secolo, la proprietà dell’edificio passò alla famiglia Finardi e ancora più tardi alla signora Stampa, che fece realizzare la portineria in stile elvetico, accanto all’attuale ingresso.
Nel 1947, il complesso fu acquistato dalla famiglia Antona-Traversi, i cui eredi ancora oggi detengono la proprietà.
Nell’impianto a U, abituale nelle ville settecentesche lombarde, le ali sono appena più basse rispetto al corpo centrale pur avendo lo stesso numero di piani.
Questo fa supporre che l’edificio possa essere stato costruito in tempi diversi.
La parte inferiore del corpo centrale dispone di un ampio porticato chiuso da una balaustra in pietra arenaria. La facciata si conclude con un sottotetto munito di tre aperture ovali ed è incorniciata dalle due ali del fabbricato.
L’interno presenta una serie di locali affrescati con figure allegoriche, cariatidi, finte balaustre, scorci di colonne, prospettive aeree, sagome e cornici illusionistiche.
Viene costruito tra il 1887 e il 1889, su progetto dell’ingegnere Julius Ràthlisberger, nello stesso periodo in cui in Francia è realizzata la Tour Eiffel.
Il ponte è lungo 266 metri, la campata superiore viene retta da sette piloni, a loro volta sostenuti da una semi-ellisse, il tutto appoggiato sulle pareti dei pendii che scendono verso il fiume.
E’ diviso in due parti, quella superiore su cui passa la strada Lecco-Bergamo, e quella inferiore, che ospita la rete ferroviaria Milano-Bergamo.
E’ considerato un capolavoro dell’ingegneria civile, e visto dal basso, anche a distanza di oltre un secolo, rappresenta uno spettacolo di puro incanto, la memoria di un tempo di ferro e ingegno.
La costruzione fu spesso oggetto di contese fra Brembatesi e Trevigliesi per il controllo delle acque derivate, a Brembate, dal fiume Brembo che andavano a irrigare le campagne trevigliesi.
È stata ipotizzata una possibile data di costruzione del suo primo elemento che si attesta attorno all’anno 950. Verso il 1360 comunque il Castello di Brembate risulta proprietà dei Suardi, nota famiglia bergamasca.
Nel XV secolo è teatro di lotte fratricide fra Guelfi e Ghibellini. Nel XVII secolo la famiglia Tasca diventa proprietaria dell’edificio e nei primi decenni dell’Ottocento passa alla famiglia Moretti.
Oggi il castello conserva le strutture dell’epoca dei Suardi. Sono ben visibili la vecchia muratura in ciottoli tondi di fiume, il portico con soffitto a travi di legno. La torre è l’unica testimonianza dell’antico castello.